Verso Pentecoste/2 I Cursillos di Cristianità

Proseguiamo il percorso di avvicinamento alla solennità di Pentecoste che celebreremo come comunità diocesana nella Veglia di sabato 7 giugno. Dopo aver incontrato il Cammino Neocatecumenale conosceremo oggi i Cursillos di Cristianità. Ci aiutano a conoscere questa realtà Pietrina Fenu e i suoi collaboratori della Scuola Responsabili.

I Cursollos di Cristianità

 

Cursillo

Nato negli anni ’40 in Spagna, a Palma de Mallorca, per ispirazione di Eduardo Bonnin, il movimento si diffuse negli altri paesi a partire dal 1953. Oggi i Cursillos di Cristianità si celebrano in più di cinquanta paesi nei conque continenti; si calcola che oltre due milioni di persone nel mondo abbiano vissuto quest’esperienza.

Che cos’è il Cursillo?
É un Movimento di Chiesa formato e condotto da laici, che si propongono di far riscoprire ai battezzati il significato del proprio battesimo, la scoperta della figura di Cristo e così indirizzarli a portare con la propria testimonianza la forza del Vangelo nei loro ambienti di vita.
Com’è strutturato il movimento?
Possiamo paragonare la struttura ad una piramide, dal vertice fino alla base incontriamo:
– OMCC Organismo Mondiale dei Cursillos di Cristianita’
– G.E.T Gruppo Europeo de trabajo
Gruppo Asia – Pacifico, Gruppo lingua inglese, Officina latino – Americana
– COORDINAMENTO NAZIONALE
Coordinamento e Animatore spirituale nazionale. Membri elettivi (3 sacerdoti e 6 laici), Coordinatori e animatori territoriali
– Coordinamento Territoriale, Coordinatore a animatore spirituale territoriale, Coordinatori e animatori diocesani
– COORDINAMENTO DIOCESANO Coordinatore e animatore spirituale diocesano, Responsabili Ultreyas, Responsabili gruppi di lavoro.
SCUOLA RESPONSABILI – ULTREYAS
I tre giorni del Cursillo sono una riscoperta della Fede o non rischiano di essere una avventura puramente emozionale destinata a svanire nel tempo?
I tre giorni sono una riscoperta della Fede donata nel battesimo e poiché la Fede è una proposta, chi vi aderisce ne trae beneficio, chi non vi aderisce potrebbe viverla come una esperienza. Tutto in piena libertà.
Cosa sono i rollos? chi li prepara? sono segreti?
Un rollo non è nè un discorso ad effetto, né una conferenza,una lezione o una predica,né una esposizione impersonale. Un rollo è un annuncio kerygmatico, un messaggio vivo e vivenziale, vissuto da chi lo dà. È una proclamazione gioiosa, interpellante, capace di testimoniare la salvezza operata da Cristo nel cuore di chi sta parlando. I rollos sono l’esposizione di un tema tenuto da un laico e vengono preparati dall’equipe cioè dalle persone chiamate a far parte di un Cursillo. Non sono segreti anche se si chiede riservatezza sulle vivenze personali di chi sta dando il rollo.
Che ruolo hanno i laici nel Cursillo? e i sacerdoti?
Il compito del laico è testimoniare che: Dio, in Cristo, mi  ama. E di testimoniare questa grande notizia alla maggior parte delle persone dei miei ambienti, preferibilmente ai lontani, mediante il metodo dell’amicizia. L’impegno di un sacerdote nel cursillo è accompagnare i laici assicurando la correttezza dottrinale.
Perchè chi partecipa ai rientri dal Cursillo è tenuto alla segretezza di quanto ha ascoltato?
La segretezza è solo per quello che riguarda le impressioni personali. Al rientro degli uomini si chiede di non raccontare nulla alle proprie mogli solo per non rovinare loro la bellezza di una sorpresa.
Che cos’è il quarto giorno?
È il tempo che inizia dopo il rientro dal corso – quindi con il quarto giorno – e dura tutta la vita .
Cos’è l’Ultreya e come si svolge? Cosa sono le vivenze? E le convivenze?
L’Ultreya è un incontro settimanale di tutti coloro che hanno fatto l’esperienza del corso, una sosta dagli impegni quotidiani, un momento di amicizia e di preghiera, durante il quale il Signore ci esorta ad andare avanti: è in sostanza un momento di ricarica.
La presentazione di ciò che è fondamentale nel cristianesimo viene fatta non soltanto in modo dottrinale, ma soprattutto attraverso la narrazione di “esperienze di vita” (vivenze) che vogliono stimolare la conoscenza di un Cristo “vivo” e condurre ad una vita cristiana autentica, condotta dalla singola persona (vivenza) in un contesto comunitario (convivenza).
Come si svolge l’Ultreya. È una riunione che dura al massimo 2 ore, l’incontro è al giovedì, per tutti i giovedi dell’anno esclusi quelli festivi, con inizio alle ore 20, ed è cosi organizzata:
La prima parte è un incontro a piccoli gruppi formati da corsisti, che dialogheranno sulla loro esperienza di vita vissuta vicino a Cristo, considerando le azioni svolte, o i momenti di preghiera, come pure quelli di formazione personale.
La seconda parte è un incontro comunitario con l’esposizione del rollo di un laico e delle risonanze seguito dal rollo mistico del sacerdote e dagli avvisi.
La terza parte è un momento di preghiera comunitario prima di tornare al nostro continuo 4° giorno negli ambienti.
Che cos’è il treppiede?
Pietà, studio e azione sono il treppiede della vita cristiana.
La pietà è la vita in grazia, la vita in amicizia col Signore. L’uomo “pietoso” è colui che accetta la sovranità di Dio nella sua vita e cerca di fare solo ciò che è gradito a Lui. Chi vive di pietà adora il Signore e lo pone al primo posto nella sua vita. Pietà è intesa anche come preghiera.
Lo studio è l’impegno a conoscere sempre meglio il Signore nell’approfondire la Verità da Lui rivelata nella Bibbia e quella che ci viene insegnata dal Magistero della Chiesa. Si tratta in sostanza, di conoscere e amare il Signore per farlo conoscere agli altri.
L’Azione apostolica è l’impegno a diffondere il Vangelo e ad amare gli uomini come Cristo ha amato noi. Essa è più efficace se viene portata avanti da un gruppo e se si fonda sulla personale testimonianza, ossia sulla coerenza della propria vita con il Vangelo.
Perchè i fratelli e le sorelle sono chiamati a dare esperienze personali?
Perché, come diceva Paolo VI, il mondo ha bisogno più di testimoni che di maestri.
Che servizio può dare il Cursillo alla Chiesa, specie nella nuova evangelizzazione?
Ci piace rispondere con le parole di Papa Francesco che, da cardinale, così si rivolgeva ai cursillisti argentini: «Oggi più che mai abbiamo bisogno che la tua presenza negli ambienti sia luce e gioia per tanti fratelli che ignorano che Dio è un Padre che li ama con tenerezza. Oggi più che mai abbiamo bisogno della tua presenza affinchè molte famiglie incontrino l’amore trascendente di Dio, una nuova e più grande dimensione dell’amore umano. Oggi più che mai abbiamo bisogno della tua persona e della tua testimonianza nelle Ultreyas, per andare oltre, al di là, nell’annuncio e vivenza del carisma».
Il cursillista non corre il rischio di percorrere un cammino di fede parallelo a quello della parrocchia nella quale è inserito?
Se il cammino della fede è conoscere, amare e servire Gesù non esistono cammini paralleli.
Come si pone il Cursillo nei confronti degli altri movimenti? E della chiesa diocesana?
Il Cursillo vive nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa, in stretta comunione col Vescovo e con la Chiesa particolare diocesana e ne riconosce e rispetta i diversi carismi al servizio della Chiesa.
Come favorire la comunione ecclesiale così come richiesto dalle Linee pastorali della diocesi?
Con lo studio degli ambienti e la testimonianza.

(f.c.)

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