Un germoglio, da far crescere senza fretta: usa il linguaggio della dolcezza Mons. Francesco Lambiasi per descrivere l’Ordo Virginum. A lui, Vescovo di Rimini e presidente della Commissione Cei per la Vita Consacrata, il compito di presentare – nell’ultima giornata dell’Incontro nazionale di Orosei – la Nota dei Vescovi su questa realtà antica ma di recente riscoperta e ora sempre più presente nelle diocesi italiane. L’Ordo ha la bellezza e la fragilità di ogni carisma, suscita la gioia di un dono sorprendente e la trepidazione perché ogni azione dello Spirito è inafferrabile – ha detto Lambiasi – ma lo Spirito non ci dispensa dalle nostre responsabilità, ha bisogno di noi, dell’alleanza nella Chiesa. Alle consacrate Lambiasi ha chiesto di divenire missionarie nel segno della riforma pastorale voluta da Papa Francesco e, parafrasando un antico proverbio, le ha esortate a essere costruttrici di solidi mulini a vento che sfruttano il soffio dello Spirito e del cambiamento quando in troppi, di fronte al vento impetuoso, alzano muri.
Con l’assemblea finale si è chiuso l’Incontro nazionale dell’Ordo, di queste donne innamorate di Cristo al servizio della Chiesa. E la Chiesa non ha mancato di far sentire la propria vicinanza, in particolare quella sarda, a partire da Mosè Marcia Vescovo di Nuoro – diocesi ospitante che ha curato l’accoglienza –, e ancora con Mons. Morfino (Vescovo di Alghero-Bosa), Mons. Mura (Lanusei), Mons. Atzei (Sassari), Mons. Arrigo Miglio Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda che ha presieduto la Messa conclusiva.
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