+ Mosè Marcia
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».
Nella notte di quel primo Natale questo l’annuncio dato alla gente umile e semplice, dagli altri non stimati, perché, pastori, conducevano la propria vita con gli animali, quantunque anch’essi creature di Dio.
Pace, shalom!
Piccola, breve, corta parola, ma ricca e pregnante di significato, anelito dell’umanità.
Da noi, opportunisti, spesso alterata secondo i nostri interessi, le nostre giustificazioni, i nostri perbenismi. Vogliamo la pace, non vogliamo la guerra, ma costruiamo strumenti di guerra, ne facciamo oggetto di commercio, facciamo in modo di non poterne fare più a meno. Diventa il nostro lavoro: costruiamo guerra, costruiamo bombe, costruiamo armi. Non siamo uomini di pace.
In questo Natale, donaci, Signore, la tua pace!
Nella notte dell’oggi, di questa società, dove integralismi e massimalismi soffocano la libertà, fondamento della dignità di ogni uomo; dove “pochi” sempre più agiati e ricchi sovrastano i “molti” sempre più poveri; dove, come allora, non c’è spazio per la vita che nasce e viene, ma solo in una mangiatoia trova riparo – la società ha altro da pensare, riparare i danni che pian piano si è costruita e non accogliere la vita che ormai non sa più apprezzare –; in questa notte un annuncio: Pace agli uomini amati da Dio.
È un annuncio di armonia per tutto l’uomo e per tutti gli uomini. È un annuncio di concordia che genera nuovi rapporti tra gli uomini che si sentono amati dal Signore, che non si sentono abbandonati. È un annuncio che suscita un nuovo rapporto con Dio. È l’annuncio che proclama una verità incontestata e sublime: Dio è con noi, Lui è l’Emmanuele.
Pace agli uomini amati dal Signore.
Non è un augurio o un desiderio è una affermazione: è il canto degli angeli che annunciano l’evento, il fatto: è la presenza della shalom, della pace, di Dio uomo in mezzo a noi.
Da qui desidero fare arrivare a tutti l’affermazione di fede che è certezza: Dio ci ama ed è qui tra noi. Forse abbiamo dubitato e dubitiamo di lui, ma lui non dubita di noi!
La pace che Lui ci porta è così descritta dal salmo: «Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si baceranno».
Questo Natale ci trovi in Cristo nuove creature; le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove; tutto viene da Lui che mediante quel bimbo che è nato ci ha riconciliati con se.
Andiamo con fiducia incontro al Cristo che viene in quella fragilità somma del bimbo che nasce. Lasciamoci riconciliare, rimettiamo in lui tutte quelle parti di noi, della nostra persona, che abbiamo allontanato da Lui, così che venga a noi quella shalom, quella pace da lui annunciata, promessa e portata: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi».
A tutti il Signore con questo Natale porti la Sua shalom, la Sua Pace.
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