Santa Lucia, un borgo sospeso nel tempo
di Matteo Marteddu
Tortuosa l’orientale sarda in quel tratto tra Avidì, Sa Petra Ruia e il bivio che ti compare improvviso, bivio di Santa Lucia. L’estate calante inghiotte ancora uomini e cose. Sotto le fronde scosse dalla brezza d’oriente, passerà monsignor Marcia il 3 settembre, visita del pastore in questa terra che odora di sabbia, di salmastro e di brachiblastri, i rametti del Pinus Maritimus, qui ormai non scindibile dal paesaggio.
Ci avevano pensato a metà degli anni trenta del secolo scorso, con un impianto poderoso di pineta, a bloccare lo scomporsi delle dune. Promontorio e area difficile da gestire, persino l’antica chiesetta di Santa Lucia veniva seppellita, a ciclo continuo, dalle sabbie… mobili: «Era ricoperta di volta massiccia a pietra e calce; d’una sola navata; della lunghezza di circa m. 3,50; con l’altare addossato alla parete retrostante e contenente la nicchia con il simulacro della Vergine Siracusana». (Avv. Giovanni Conteddu, La Spiaggia di Santa Lucia, 1912). E non era avaro di aggettivi, il sagace avvocato siniscolese: «Sulla costa orientale della Sardegna a mezzodì dell’isola di Tavolara, in un ampio golfo, tra capo Pedrami e capo Comino, giace un delizioso tratto di spiaggia denominato di Santa Lucia. Promontorio proteso sul mare. Là dove la ripa declina ed un tratto di scogliera offre i fianchi alla perenne flagellazione delle onde, si eleva una vetusta torre, a forma lievemente conica, giganteggiante tra le sue spire architettoniche e incorniciata di spaldi e merli».
Sarà la collocazione naturale, figlia della generosità di madre natura, ma quel pezzo di costa diventa presto il luogo degli ozi estivi: «Uno stratto di candida sabbia riveste la riva asciutta e rende soffice il fondo del mare, sempre limpido e diafano. Sabbia di uno speciale candore e di una finezza che la rende ricercata anche a tavolino per la sua efficacia assorbente d’inchiostro», così l’avvocato Conteddu. Sta di fatto che a inizio Novecento iniziano le case a pian terreno, a due ambienti, venivano poi allungate per accogliere villeggianti e pellegrini durante la festa della Santa. Prende forma il borgo e aveva necessità di una nuova chiesa. Quella antica, senza tempo, scompariva sotto la sabbia: «Da questo misero stato, il dottor Conteddu Battista redense quelle rovine ed il già sacro sito, attraverso la erezione della sua casa di civile abitazione, con l’assenso dell’Autorità Episcopale». (G. Conteddu). Ben presto il nuovo tempio viene costruito, più maestoso, e di pregevole fattura, mette in armonia fede e turismo, in simmetria storica con la torre aragonese che guarda il mare. Il promontorio ha aperto sé stesso agli insediamenti dei pescatori napoletani e ponzesi. Partivano da quel villaggio dalle architetture modeste, nuove professioni, nuovi metodi di vita, arrivavano da lontano. Quanti simboli in quella piazza, oggi rigogliosa di verde, tra chiesa e torre.
Si incrocia la storia, quella che si attrezzava per respingere chi veniva dal mare, piccole galee barbaresche, predatori dai califfati africani, seminatori di distruzione e di morte lungo i secoli dell’alto medioevo. Quell’edificio troncoconico, imponente, di pietra scheggiata, doveva contenere «17 palle di cannone, 4 spingardi, 100 libre di polvere, 8 libre di palle di fucile e spontoni, caldaro, trepiedi, zappe e pietre e tanto altro». Nuova chiesa di Santa Lucia, di fronte, pietra miliare di apertura e di pace. Il mare accoglie, non respinge, per questo nel programma della Visita pastorale è stata inserita “l’uscita” in barca, a testimoniare libertà e accoglienza. Ci crede molto il parroco don Ciriaco Vedele: «In questa parrocchia che si estende per otto chilometri di costa, il mare vive con noi. Lo toccheremo e col vescovo leggeremo, sulla barca, i brani del vangelo di Gesù sul lago di Tiberiade e dei pescatori della Galilea. Mare come risorsa e come distesa di pace». Non chiederanno a Monsignore gli annessi miracoli, anche perché il Borgo vive di suo: 750 residenti, 400 vi abitano stabilmente. Attività pastorale, manco a dirlo, prevalente, agricoltori e pescatori. Crescono i numeri d’estate, ma siamo ben lontani dagli ingorghi balneari di altre parti di Sardegna. Tra campeggi, ben mimetizzati sotto i pini, e seconde case, l’ordine è di qualche migliaio qui a Santa Lucia.
Alla parrocchia fanno riferimento i piccoli agglomerati di Capo Comino, S’Ena ‘e Sa Chitta, Avedì, Berchida, Sa Lupara, AbbaFritta, Iscra ‘e Voes, SuTilliò, Sa Petra Ruja. Anche i toponimi come abiti di luoghi incantati. Vive in simbiosi con questa terra, Giovanni Pigozzi, Ninni per tutti, architetto, nuorese. E come tanti della città che col promontorio, con le dune, con le sabbie fini e con le numerose seconde case, hanno annodato un robusto cordone ombelicale. Cultore di architetture religiose, Giovanni Pigozzi, sino all’ultimo progetto, insieme alla moglie Cristina, per la cappella dell’Assunta, voluta a Gavoi da don Albino Sanna. In questo pieno agosto, sul porticato della sua struttura turistica, fuma la pipa, respira i profumi di sempre. «Avevo otto mesi, mio padre durante la guerra sistemò qui la famiglia. Otto anni d’infanzia, insieme ai pescatori ponzesi e ai pochi abitanti del borgo. Sufficienti a mettere radici. Questo, per chi da sempre lo frequenta, non è solo un luogo fisico, è luogo dell’anima».
Non sono stati tanti i cambiamenti, anche urbanistici. I primi coraggiosi si accontentavano di architetture modeste e si opponevano ad espansioni faraoniche o anche di piccolo taglio, che potrebbero essere di supporto all’economia. Un comitato di cittadini vigila, con spirito guerriero sui progetti comunali, con tanto di sito internet, persino con la presenza del link del Municipo di Siniscola, oggetto di ferreo controllo. «Promontorio naturale – dice l’architetto – con i resti del Porto Liquidonis, romano. Campagne ricche d’acqua, scavi e fai il pozzo. Borgo sospeso nel tempo, felicemente dimenticato da certe forme di sviluppo, memoria di cose antiche e per questo amato da mezza Europa. Deve restare così, in un progetto integrato per tutta la costa».
Ci sarà dibattito, come sempre. Intanto la frenesia sembra lontana, in questo scorcio d’estate che qui sarà lungo. Mentre onde leggere, in suoni quasi simmetrici, accarezzano la scogliera scura, sotto il lungo mare. E il sole cala, in un tramonto di nostalgie, lassù dietro punta Cupetti.
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Il programma
- Domenica 3 settembre
Ore 18 Inizio Visita Pastorale, accoglienza del Vescovo in piazza (canto del Coro)
Saluto del Sindaco e del Presidente del Consiglio Pastorale
Presenti i gruppi Parrocchiali: Consiglio Pastorale, Catechisti, Priorati, Comitati e Associazioni
Ore 19 Santa Messa Solenne
Ore 21 Chiusura della giornata - Lunedì 4 settembre
Ore 8.30 Chiesa Santa Lucia, Lodi Vescovo e fedeli
Ore 9 chiesa Santa Lucia, il Vescovo incontra ragazzi e bambini
Ore 9.30 Visita alla Parrocchia, territorio e parrocchiani e famiglie
Ore 13 pausa
Ore 16 Visita alle famiglie, malati, anziani, …
Ore 18 Veglia di preghiera per i defunti della parrocchia e Ore 19 Santa Messa.
Ore 21 Incontro con il Consiglio Pastorale (S.Lucia)
Ore 22 Chiusura della giornata - Martedì 5 settembre
Ore 8.30 Chiesa Santa Lucia, Lodi Vescovo e fedeli
Ore 9 Chiesa Santa Lucia, il Vescovo incontra ragazzi e bambini
Ore 9.15 Visita alle famiglie
0re 13 Pausa
Ore 15.30 Incontro CPP e Pescatori, uscita in mare…
Ore 19 Santa Messa
Ore 21 Incontro Comitati e Priorati. (Priorato Santa Lucia, Stella Maris, Santa Rita, Santa Apollonia, Sant’Antonio, San Silverio) - Mercoledì 6 settembre
Ore 8.30 Chiesa Capocomino, Lodi: Vescovo e fedeli
Ore 9 Chiesa Capocomino, il Vescovo incontra ragazzi e bambini
Ore 9.15 Visita alle famiglie e ai malati
Ore 13 Pausa
Ore 16 Adorazione e confessioni
Ore 18 Incontro del Vescovo con cresimandi, padrini, madrine e genitori
Ore 19 Santa Messa Chiesa Santa Lucia
Ore 20 A Capocomino, incontro di formazione per: Catechisti, Animatori Centri di ascolto, Ministri straordinari della Eucarestia, Responsabili ed Educatori del Centro culturale “Stella Maris” - Giovedì 7 settembre
Ore 8.30 Lodi e Santa Messa a Stella Maris, Capocomino
Ore 18 Incontro con le famiglie e Santa Messa
Ore 20 Incontro del Vescovo con il Sindaco ed i rappresentanti delle frazioni di: Abba vritta, Sa Petra Ruia, Iscra ‘e voes, Avedì, Santa Lucia, S’ena e sa chitta, Su Tillio’, Capo Comino, Lupara, Berchida. Presso il “Centro culturale Capocomino” - Venerdì 8 settembre
Ore 8.30 Chiesa Santa Lucia, lodi: Vescovo e fedeli
Ore 9.15 Visita alle famiglie e ai malati
Ore 10.30 Incontro con i Pastori (Colonia Capocomino)
Ore 13 Pausa
Ore 17 Confessioni cresimandi, genitori e padrini (Chiesa Santa Lucia)
Ore 19 Santa Messa - sabato 9 settembre
Ore 8.30 Chiesa Santa Lucia, Lodi: Vescovo e fedeli
Ore 9 Chiesa Santa Lucia, il Vescovo incontra ragazzi e bambini
Ore 9.30 Nella chiesa Stella Maris di Capocomino, il Vescovo incontra i parrocchiani
Ore 11 Il Vescovo incontra le famiglie ed i malati
Ore 13 Pausa pranzo
Ore 16. Chiesa Santa Lucia: in udienza dal Vescovo
Ore 18 Chiesa Santa Lucia: Santa Messa solenne, amministrazione delle Cresime, conclusione della Visita pastorale (coro San Giovanni Battista)