Loculi, presente e passato nel lento scorrere del Cedrino
di Matteo Marteddu
Incertezza anche sull’origine del nome. “Locus”, come piccolo luogo. O “loculus” come nicchia sepolcrale. In attesa che studiosi e linguisti sbroglino la matassa, il piccolo borgo di Loculi, nord-ovest della Baronia si tiene stretta la sua identità storica ed attuale. Su questi presupposti il paese, ma soprattutto la comunità parrocchiale di San Pietro, preparano con il parroco don Carlo Sedda la visita pastorale di monsignor Mosè Marcìa dal 13 al 19 novembre.
Autunno mite, quasi estate tanto che a pochi chilometri nel mare di Orosei e Siniscola qualcuno fa ancora il bagno. Sulle sponde del Cedrino, tra le campagne di Carchinarjos, Santu Martine, Su Tremen’e Gollei, Maleìches e Sedd’e Cresia, il paese ondeggia da decenni tra i 550 di oggi e 650 residenti negli anni Settanta del secolo scorso. Loculi soffre, come larga parte dei Comuni, del progressivo spopolamento. Eppure ha tanto spazio nei suoi 38,28 chilometri quadrati e nella sua nuova veste urbana. Vecchi rioni e case dirocca- te, incastonate dentro nuove abitazioni, centro storico ordinato e accogliente. Sino a far prendere, dal- l’amministrazione comunale , con l’allora sindaco Vincenzo Secci, la storica decisione, tradotta nella delibera numero 19 del 3 marzo 2014 la «concessione di contributi a fondo perduto a coloro che trasferiscono la propria residenza a Loculi. Acquistano, costruiscono o ristrutturano immobili da destinarsi a prima abitazione, impegnandosi a non modificarla per dieci anni».
Insomma niente rassegnazione. Apertura, perché è da tanto che uomini e genti ,qui, si sono insediati. E hanno lasciato tracce. Dei loro riti funerari, le domus , Lucurreris, Sa ’e Turrighe, S’Ena Tunda, S’Iscusorju. Le fortezze sparse nel territorio, Su Nurach’e Calistro, Su Nurach’e Gollei. Gli abitanti di questo borgo non vogliono neanche star fuori dai cambiamenti epocali di questi anni. Il sindaco Alessandro Luche, dal sito internet del Comune, lancia la sua sfida quotidiana. Il mare di Orosei e Siniscola non è distante, con le sue grandi e note opportunità. E Loculi offre le sue tradizioni, la sua storia, la sua capacità urbana. Quella rete straordinaria di patrimonio naturalistico e archeologico. Verso i boschi di monte Pizzinnu e Janna Petrosa. Collegati al sito di interesse comunitario nel Montalbo, al centro di ciò che la Sardegna interna mette in campo per l’economia del futuro.
In questo piccolo paese della Baronia si avverte la difficoltà di star dietro i vecchi codici di ritmi che stan- no scomparendo: pastorizia tradizionale sui monti che resiste, nonostante i tempi magri; agricoltura aggrappata alla siccità delle stagioni o alle bizzarrie del fiume Cedrino che dà in abbondanza ma anche toglie con cieca violenza delle sue alluvioni. Graziano Puggioni, già consigliere comunale del paese, è uno che se ne intende come frutticoltore e commerciante che valuta anche dalla sua postazione settimanale di piazza Italia a Nuoro: «Allevamento e agricoltura, non possiamo abbandonarle. La piana, con coltivazioni, erbai, ci consente di vivere dignitosamente. Col riu Lopè diamo anche acqua al Cedrino».
Pastori di Loculi capaci di mettersi in cooperativa con i vicini e dar vita al caseificio “La Rinascita” (nome storicamente ambizioso) di Onifai. Loro il latte lo versano, pur col suo prezzo a fisarmonica. «Il programma dell’amministrazione – conferma l’attuale sindaco – si costruisce partendo dalle risorse, per creare nuove opportunità economiche». Allora Loculi progetta il parco urbano, la realizzazione de “Sa Domo de sas artes e de sos mestieris”, il percorso itinerante dei murales. Si entra nel mondo magico dei disegni che scorrono, come nel trailer di un film infinito, lungo le pareti bianche delle case del centro del paese. Con l’orgoglio degli anziani, in pratza ’e Sas Tres Ruches. Affidandosi e confidando in “Sa Defessa”, nella calda domenica di agosto o a Santu Pretu, il patrono, il 18 gennaio fa pregare e festeggiare in un giorno storicamente spazzato dal maestrale che non scoraggia il pranzo comunitario, con tutto presente, aggrappato alle sue radici. Unica condizione, il menu è a base solo di carne di maiale «forse in omaggio, secondo tradizione, al maialetto ai piedi della statua di Santu Pretu».
A Loculi sanno bene che uniti si possono affrontare i giganti. Come la sfida lanciata dalla Giunta Comunale nel 2015: «Ricorso al Tar del Lazio avverso il D.M. del 28/11/2014 (esenzione dall’Imu per i terreni montani agricoli) promosso dal Comune di Loculi contro il ministero dell’Economia e delle finanze e il ministero dell’Interno». Lo Stato Italiano sotto scacco e, quasi a costo zero, perché «le spese derivanti dal presente atto, pari ad euro 100, comprensivi di ogni onere, saranno impegnate dal servizio amministrativo».
Loculi cerca alleanze, difficile farcela da soli. Ecco il “Progetto intercomunale Mercati del Cedrino. Contadini a Km 0”. Concessione di strutture e spazi, fare rete. «Con la caparbietà positiva dei vecchi parroci», dice Lussorio Monne, insegnante in pensione e saggista, osservatore attento e narratore delle storie della Baronia. Figure come Nonnu Montis, don Dalu, che raggiungeva Loculi, per dir messa, da Onifai, in bici da donna. Eh.. la tonaca… In occasioni particolari tutti da don Cosseddu mannu, a Galtellì: «Scambio di opinioni, su tutto e desco povero, quel poco che “passava il convento”, come per i contadini parrocchiani».
Troverà una comunità operosa monsignor Marcìa. E baderà, come sempre, alla sostanza. «Non così andò, in quel lontano 1920. Nonostante pride Costa, per l’arrivo del Prelato, avesse preparato tutto per il meglio, il cerimoniale non dovette essere all’altezza e il Vescovo non si dilungò, andò via in tutta fretta ma la barchetta, nel traghettare il Cedrino, cedette: monsignore finì in acqua, soccorso da ziu Nicola Sezze, col carro a buoi. Arrivò inzuppato a Galtellì, attribuendo la disavventura alle occhiate torve di pride Costa” (sintesi da “Loculi, ieri e oggi” di Lussorio Monne). Ne hanno da raccontare gli anziani di questo paese della Baronia al Pastore in arrivo da Nuoro «per vivere con voi la fatica quotidiana della fede», come ripete il vescovo all’inizio di ogni tappa della sua visita nelle parrocchie della Diocesi. Monsignor Marcìa avrà molto da ascoltare dagli anziani seduti in pratza ’e Sas Tres Ruches!: vengono da lontano, occhio sulla piana e vogliono condividere nuove speranze.
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Il programma
- 13 novembre
Ore 10.30: Chiesa San Pietro, Celebrazione di apertura della Visita Pastorale; benedizione statua San Giovanni Evangelista. Nel pomeriggio a Nuoro ordinazioni in cattedrale - 14 novembre
Ore 8.00: Celebrazioni delle Lodi
Ore 8.30: Il Vescovo in ascolto
Ore 9.00: Visita ai malati
Ore 15.00: Visita al cimitero
Ore 17.00: Celebrazione Messa
Ore 18.00: Incontro ragazzi del catechismo
Ore 19.00: Incontro con il Consiglio pastorale parrocchiale - 15 novembre
Ore 8.00: Celebrazioni delle Lodi
Ore 8.30: Il Vescovo in ascolto
Ore 9.00: Visita ai malati
Ore 11.00: Visita scuola materna
Ore 15.00: Visita alle realtà lavorative
Ore 17.00: Santa Messa
Ore 18.00: Incontro confraternite e associazionismo ecclesiale
Ore 19.00: Incontro con le famiglie - 16 novembre
Ore 8.00: Celebrazioni delle Lodi
Ore 8.30: Il Vescovo in ascolto
Ore 9.00: Visita ai malati
Ore 12.00: Visita alla Fattoria Sociale “Funtanarva”: incontro con i detenuti e diversamente abili
Ore 15.00: Adorazione Eucaristica – Confessioni – Benedizione Eucaristica
Ore 17.30: Santa Messa
Ore 19.00: Incontro giovani e associazionismo civile - 18 novembre
Ore 8.00: Celebrazioni delle Lodi
Ore 8.30: Il Vescovo in ascolto
Ore 9.00: Visita malati
Ore 11.00: Incontro con le istituzioni
Ore 15.00: Visita ai malati e alle famiglie
Ore 17.00: Santa Messa
Ore 19.00: Incontro con il mondo del lavoro - 19 novembre
Ore 8.00: Celebrazioni delle Lodi
Ore 8.30: Il Vescovo in ascolto
Ore 10.30: Celebrazione Sante Cresime – Chiusura visita pastorale – Ringraziamenti e saluti