Alla Chiesa di Dio che è in Nuoro
Da oggi, per mandato di papa Francesco entro come vescovo eletto nella vostra storia, e dal 15 settembre prossimo inizierò pienamente il mio ministero episcopale in mezzo a voi.
Non vi nego che ho ricevuto con stupore questa nomina, ma vi confermo – aiutato dalla preghiera e dalla conseguente disponibilità a lasciarmi guidare dallo Spirito Santo e dalla Chiesa – che l’accolgo con gioia, promettendo a voi la dedizione del pastore e la passione del ministro di Dio.
La mia gratitudine a papa Francesco è simile a quella del 31 gennaio 2014, ma ora si accresce di una rinnovata consapevolezza perché chiamato contemporaneamente ad abbracciare due realtà diocesane che oggi camminano distinte, ma che in futuro saranno sempre più chiamate a conoscersi, stimarsi e possibilmente integrarsi.
Ho vissuto i miei primi cinque anni episcopali con sentimenti di gioia, e come un pastore ho cercato – pur con i miei limiti – di dedicare tutto me stesso alla causa del Vangelo, prima ancora di porre in atto ogni altro progetto o idea.
Con gli stessi intenti inizierò il mio ministero in mezzo a voi, continuando ad emozionarmi per un incontro, un dialogo e per le esperienze di una fede condivisa nel quotidiano della fraternità; rallegrandomi sempre con chi regala disinteressatamente e liberamente tempo ed energie alla Chiesa e alla società.
Con affetto sono grato a monsignor Mosè Marcia, che si è speso per voi e con voi negli ultimi otto anni. Sono certo che non ci abbandonerà nella preghiera e ci incoraggerà sempre nel nostro cammino. Rivolgo un caro saluto a monsignor Pietro Meloni, vescovo emerito, indimenticato protagonista di tanti progetti regionali condivisi.
La mia ammirazione e, insieme il saluto affettuoso a tutti i presbiteri e i diaconi, non solo necessari collaboratori del ministero episcopale ma anche, voglio ribadirlo, essenziali protagonisti dell’autentico cammino ecclesiale ispirato alla stella del concilio Vaticano II. Il mio più grande incoraggiamento ai seminaristi e a tutti coloro che si lasciano illuminare dal Signore Gesù per capire le scelte da fare nella vita. In particolare non dimentico coloro che nel matrimonio cristiano costruiscono una famiglia, e si trovano a fare i conti con temi quali l’educazione e il lavoro, oggi scottanti.
Invito le religiose e i religiosi a continuare ad arricchire la diocesi con i loro doni, anch’essi necessari per l’annuncio della fede e la credibilità della nostra testimonianza cristiana.
A tutte le associazioni, a chi è impegnato per il bene comune, alle autorità civili e militari un saluto riconoscente, insieme alla promessa di condividere con loro la bellezza del servizio.
Con voi invoco lo sguardo materno di Maria, Madre della Chiesa, che col titolo di Santa Maria della Neve, patrona della Diocesi, esprime anche il riferimento alla Cattedrale, segno di unità. Con lei ci sorregga e ci conforti la bella testimonianza delle beate Antonia Mesina e Gabriella Sagheddu.
Per tutti invoco la benedizione di Dio, che sempre si manifesta per noi come Padre, come Figlio e come Spirito Santo
Lanusei 2 luglio 2019
+ Antonio Mura
Vescovo eletto di Nuoro
Amministratore Apostolico di Lanusei