«Tappa finale di questa due giorni di incontro dei giovani italiani con Papa Francesco. Sveglia all’alba, dopo una notte bianca trascorsa tra le vie e le chiese di Roma e passeggiata mattutina verso piazza San Pietro che in poco tempo si riempie di 80mila giovani venuti a Roma da tutta Italia. Alle 9.30 la Santa Messa presieduta dal Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, intorno alle 11 Papa Francesco scende in piazza e inizia il suo lungo giro sulla papamobile, saluta, sorride, benedice, carico di suo e caricato dall’entusiasmo della piazza! Belle le parole che rivolge all’inizio del suo saluto il Cardinal Bassetti, ancor più belle quelle di risposta di Francesco he ci ha invitato a “non fare il male e fare il bene”.
Nel pomeriggio piccolo tour della città e di sera si rientra nell’Isola, forse un po’ stanchi ma certamente arricchiti da questa esperienza che ciascuno di noi conserverà gelosamente nel proprio cuore!».
Così, come in una pagina di diario affidata a whatsapp, Pietro Moro riassume l’emozione della giornata conclusiva del pellegrinaggio dei giovani nuoresi a Roma per l’incontro con Papa Francesco al Circo Massimo prima e in piazza San Pietro poi in vista del Sinodo di ottobre. Un pellegrinaggio reso possibile anche grazia alla collaborazione di don Roberto, don Piergvino, don Alessandro e suor Antonella.
Nel servizio dell’agenzia Sir le parole del Papa all’Angelus in piazza San Pietro.
“Non basta non fare il male per essere un buon cristiano; è necessario aderire al bene e fare il bene”. Lo ha ribadito il Papa, che durante l’Angelus di oggi, eccezionalmente in piazza San Pietro in onore dei giovani italiani, ha affidato alla folla straripante di circa 90mila fedeli le parole di San Paolo: “Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo”. “Tante volte – ha raccontato Francesco – capita di sentire alcuni che dicono: ‘Io non faccio del male a nessuno’. E si crede di essere un santo. D’accordo, ma il bene lo fai? Quante persone non fanno male, ma nemmeno il bene, e la loro vita scorre nell’indifferenza, nell’apatia, nella tiepidezza. Questo atteggiamento è contrario al Vangelo, ed è contrario anche all’indole di voi giovani, che per natura siete dinamici, appassionati e coraggiosi”. “Ricordate questo, possiamo ripeterlo insieme”, ha poi proseguito a braccio: “È bene non fare il male, ma è male non fare il bene. Questo lo diceva sant’Alberto Hurtado”.
“Oggi vi esorto a essere protagonisti nel bene!”, l’invito del Papa: “Non sentitevi a posto quando non fate il male, non basta: ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto. Non basta non odiare, bisogna perdonare; non basta non avere rancore, bisogna pregare per i nemici; non basta non essere causa di divisione, bisogna portare pace dove non c’è; non basta non parlare male degli altri, bisogna interrompere quando sentiamo parlar male di qualcuno. Fermare il chiacchiericcio. Questo è fare il bene”. “Se non ci opponiamo al male, lo alimentiamo in modo tacito. È necessario intervenire dove il male si diffonde; perché il male si diffonde dove mancano cristiani audaci che si oppongono con il bene, camminando nella carità”. “Cari giovani, in questi giorni avete camminato molto! Perciò siete allenati e posso dirvi: camminate nella carità! Camminate nell’amore. Camminiamo insieme verso il prossimo Sinodo”, l’appello finale: “La Vergine Maria ci sostenga con la sua materna intercessione, perché ciascuno di noi, ogni giorno, con i fatti, possa dire no al male e sì al bene”.
© riproduzione riservata