L’Ufficio Diocesano della Caritas e Migrantes, l’Ufficio Catechistico, l’Ufficio Liturgico e l’Ufficio Scuola IRC anche quest’anno intendono accogliere le sollecitazioni del Papa per la V Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà il prossimo 14 novembre 2021.
Il messaggio di cui il Papa si è fatto portavoce in questa occasione ci porta a riflettere su un cambio di prospettiva e su una conversione del cuore, che partono da una presa di consapevolezza che Gesù stesso ci ha trasmesso nel Vangelo di Marco (Mc 14,7): “I poveri li avete sempre con voi”.
Queste parole – scrivono i responsabili degli uffici diocesani coinvolti – ci ricordano la costante presenza di poveri ed emarginati nella nostra società, persone che quotidianamente incontriamo e che vivono nella difficoltà materiale o spirituale, ma ciò non può e non deve indurci a vivere questa convivenza come un’abitudine indifferente, bensì essere di stimolo affinché scegliamo di condividere la nostra intera vita con questi fratelli e sorelle che fanno parte della nostra comunità.
Non possiamo dimenticare che “il primo povero è Lui, il più povero tra i poveri perché li rappresenta tutti” e questo legame inscindibile tra Gesù, i poveri e l’annuncio del Vangelo è segno che, se vogliamo trovare Cristo, dobbiamo riconoscerlo nella vita dei poveri, nella loro sofferenza, nella loro esistenza.
La chiamata di ognuno di noi, dunque, è quella di scoprire il Signore in loro, adoperandoci attivamente per ascoltarli e comprenderli, consapevoli che “nessuno è così povero da non poter donare qualcosa di sé nella reciprocità” e che ‘povero’ non è solo colui che ha bisogno di avere, ma prima di ogni altra cosa un fratello da cui chiunque può ricevere.
Il Papa ci invita a non perdere l’opportunità di fare del bene, a non aspettare che i poveri bussino alla nostra porta, ma ad adoperarci per essere primi testimoni dell’amore di Cristo che, per primo, ha voluto condividere la loro sorte.
Le singole parrocchie, associazioni e movimenti, scuole di ogni ordine e grado sono state invitate a cercare occasioni di incontro, confronto e condivisione con i poveri delle comunità in cui vivono e operano, stimolando in particolare i ragazzi ad essere loro, per primi, attivi ricercatori di situazioni di disagio e povertà e a rendersi strumento di amore, in nome di Gesù.
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