Stile e linguaggi nuovi per vivere il nostro tempo
Le sfide e le opportunità che si aprono dopo il Convegno ecclesiale nazionale
Lunedì. Nel caotico e rumoroso viavai di viaggiatori frettolosi, alla stazione di Firenze, ecco comparire in lontananza un banchetto con il logo del V Convegno ecclesiale: ci avviciniamo con passo deciso e troviamo il primo dei tanti sorrisi caldi e accoglienti che i volontari ci riserveranno in ogni occasione, risolvendo con rapidità ed efficienza gli inevitabili problemi dovuti alla presenza di 2500 delegati. Poco tempo per il pranzo e il riposo: alle 15,30 la statio nella basilica di S. Croce, da cui inizia il pellegrinaggio, al seguito della croce, in silenzio per le strade che ci regalano la bellezza della città ma ci mostrano anche l’indifferenza di tanti fiorentini e turisti. Davanti al Duomo arrivano anche le processioni partite dalle altre tre basiliche: pur avendo percorso strade diverse, tutti confluiamo nel Battistero, facciamo memoria del nostro battesimo segnandoci con l’acqua benedetta e, come unico popolo di battezzati, entriamo in Cattedrale per la liturgia con cui ha inizio il Convegno.
Martedì. Non pesa la sveglia che suona alle 5.00: il passo è spedito e leggero fino al Duomo. Sui maxi schermi seguiamo il tragitto del papa per le vie di Firenze, sentiamo il boato della folla assiepata all’esterno, finalmente lo vediamo entrare. Francesco ci regala il suo sorriso e i nostri occhi incrociano il suo sguardo pieno di tenerezza; e per alcuni di noi c’è anche il dono insperato di una carezza affettuosa. Ma sono le sue parole forti, esigenti e incoraggianti che toccano il cuore dei delegati e rafforzano in tanti la passione e l’impegno, spesso anche sofferto, per il rinnovamento della Chiesa.
Al pomeriggio ci trasferiamo allo stadio: 60.000 persone accolgono il papa in una festa di colori e di canti, che si trasformano in un impressionante, intensissimo silenzio quando inizia la Messa.
Ma ci sono ancora altri appuntamenti: alla Fortezza da Basso, imponente fortificazione rinascimentale trasformata in accogliente polo fieristico, entriamo nel vivo della riflessione sulle 5 vie grazie a cinque originali testimonianze.
Mercoledì. Anche oggi la giornata inizia molto presto: alle 7.15 Messa a Santa Croce, poi alla Fortezza. Le parole del papa risuonano ancora nel cuore, ma oggi tocca a noi iniziare a dare concretezza alle sue sollecitazioni. Dapprima il sociologo Magatti e il teologo Lorizio ci aiutano a leggere la complessità che governa la nostra società, poi si passa al lavoro nei gruppi, vera novità metodologica del Convegno, concreto esercizio di sinodalità apprezzato da tutti. I delegati sono divisi in 20 gruppi (4 per ciascuna delle 5 vie), ogni gruppo a sua volta suddiviso in 10 o 11 tavoli, formati da 10 persone, di diversa provenienza e ministerialità. Una traccia di lavoro molto precisa, tempi ben scanditi e controllati dai moderatori, sintesi finali discusse e approvate all’interno dei tavoli, poi condivise nella giornata di venerdì all’interno del gruppo, infine consegnate ai 5 relatori per la sintesi finale. In un clima di ascolto e partecipazione, davvero tutti hanno potuto parlare, presentare i cammini delle Chiese locali, discernere e proporre le possibili azioni da realizzare.
Giovedì. Dopo la preghiera ecumenica ci sono i saluti del rabbino capo e dell’imam di Firenze, concreta esperienza di ascolto reciproco e dialogo interreligioso. Mattinata intensa nei tavoli di lavoro e poi nei gruppi dei 100: si integrano e si approvano le sintesi. Nel primo pomeriggio un’altra esperienza significativa è l’incontro con la città di Firenze: 30 eventi per conoscere la Chiesa fiorentina, la bellezza dei luoghi e delle figure della sua ricca storia religiosa, culturale e caritativa. E finalmente anche un po’ di tempo per godere e vivere la città: una passeggiata al centro e la splendida mostra “Bellezza divina” per contemplare le opere di van Gogh, Millet, Chagall…
Venerdì. Anche oggi c’è un clima di trepida attesa: quale ascolto avranno le tante istanze presentate, le parole di franchezza pronunciate, le azioni concrete proposte? Quale volto di Chiesa verrà delineato? Le sintesi e le proposte presentate per ciascuna delle 5 vie suscitano molti consensi ma anche qualche perplessità in chi ritiene che siano stati tralasciati aspetti importanti e scomodi emersi nei gruppi. Ma è ovvio: la ricchezza del confronto non avrebbe potuto trovare spazio in un intervento di pochi minuti e comunque le sintesi dei tavoli saranno pubblicate integralmente: non è cosa da poco. A nessuno è sfuggito lo stile e il linguaggio utilizzati: non ci sono “nemici” a cui contrapporsi o crociate da vincere, la complessità del nostro tempo non è un limite, ma una opportunità che ci chiede di farci umili compagni di viaggio di ogni uomo, trasfigurati da Cristo e quindi capaci di trasfigurare. Il cardinal Bagnasco presenta in modo articolato e con un’argomentazione rigorosa le Prospettive che si aprono per la Chiesa italiana: intervento ricco e complesso che attende, insieme agli altri documenti, un’attenta e approfondita rilettura ma sopprattutto il concreto impegno ad intraprendere nella nostra Chiesa cammini realmente sinodali. Una domanda accompagna il viaggio di ritorno: Che fare ora? La risposta ce la ha data il papa: Spetta a voi decidere, popolo e pastori insieme. Sì, ora spetta a noi decidere.
I delegati della diocesi di Nuoro
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