Nel mondo ci sono 60 conflitti, con sfollati che si contano a decine di milioni, infrastrutture pubbliche e private che vengono completamente distrutte, risorse ingentissime che vengono impiegate nella costruzione e diffusione delle armi. Un quadro desolante in un mondo che, per altri versi, conosce un benessere che mai fino ad oggi tanti esseri umani hanno sperimentato. La tecnologia al servizio dell’uomo diventa spesso dei ricchi contro i poveri, degli intelligenti contro gli ignoranti, dei potenti contro i deboli. Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della pace scrive: «La pace è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli. La mia preghiera all’inizio del nuovo anno è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana». Sotto questo auspicio la Caritas sarda organizza per venerdì 29 dicembre a Terralba la “37^ Marcia della pace”. Il raduno è previsto alle 17,00 in Piazza San Ciriaco. Alle 17,30 partirà una fiaccolata silenziosa verso la Chiesa di San Pietro dove si terrà una veglia di preghiera per la pace con alcune testimonianze. Interverranno Samah Salaime – Direttrice dell’Ufficio comunicazione e sviluppo di “Neve Shalom Wahat al Salam” (Istraele) e Giulia Ceccuti dell’Associazione italiana “Amici di N.S.W.A. S.”. Neve Shalom Wahat al Salam, fondato nel 1972, è un villaggio cooperativo nel quale vivono insieme ebrei e palestinesi, tutti di cittadinanza israeliana.
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