«Non di solo pane», Quaresima come «tempo della fraternità», è il suggerimento della Caritas diocesana per vivere appieno il tempo forte di preparazione alla Pasqua. «La Quaresima – scrive la direttrice suor Pierina Careddu – è per tutti noi occasione per “fermarci” e prepararci a rivivere la Pasqua facendoci prossimi dei fratelli e delle sorelle in difficoltà e condividendo con loro i nostri beni materiali e spirituali».
La Caritas Diocesana – prosegue la nota (vai alla pagina) – «continua, in questo tempo propizio, la sua proposta formativa rivolta agli animatori di carità, ai catechisti, agli educatori e a gli operatori di pastorale, e a quanti desiderano iniziare un percorso di educazione al dono di sé». Si tratta di un percorso di digiuno, preghiera ed elemosina «da fare insieme: personalmente, in famiglia e nella comunità parrocchiale » aderendo ad alcune particolari iniziative.
La prima, partecipare, la I Domenica di Quaresima, alla Lectio Divina guidata dal Vescovo in Cattedrale alle ore 17. L’altra proposta è quella di porre in uno spazio adatto della casa la Sacra Bibbia e dedicare un momento della giornata alla lettura e alla meditazione della Parola di Dio. Anche quest’anno poi, come sperimentato nel 2019, è possibile utilizzare la Cappella Virtuale per pregare con e per la Comunità. «La Cappella Virtuale è uno spazio del sito web della Diocesi (vai alla pagina) dedicato alla preghiera; qui si può pregare o lasciare delle intenzioni perché altri preghino per noi. Le suore e i fedeli della Chiesa di Santa Croce e gli anziani delle case di riposo di Bitti, Orani, Orotelli, Nuoro, Siniscola si sono già resi disponibili ad accogliere le richieste di chi vorrà, in maniera anonima, lasciare le sue parole».
Si suggerisce, ancora, di partecipare attivamente alla giornata della Carità organizzata dalla parrocchia. Infine, come segni concreti, quelli di «regalare del tempo: offrire una giornata o semplicemente un po’ di tempo per un’opera di carità » e infine di «accogliere in casa, almeno per un pasto, una persona bisognosa».
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