L’attenzione al prossimo, l’annuncio di Cristo: questi i temi al centro della Veglia missionaria presieduta dal vescovo Mosè Marcia venerdì 16 ottobre in Cattedrale durante la quale è stato anche affidato il mandato ai catechisti.
«Non c’è nessun povero che non possa farsi prossimo a un’altra persona più povera di lui» – ha detto il Vescovo commentando il Vangelo (la parabola del buon Samaritano) e le letture scelte per la Veglia. Certo, «è più semplice venire incontro alle necessità materiali e farsi carico del prossimo su questo piano, ce ne liberiamo alla svelta, quando lo facciamo, ma ci commuoviamo davanti alle persone a cui siamo chiamati ad annunciare Cristo?». Questo ha chiesto in particolare ai catechisti. «Come siamo davanti ai nostri bambini e ragazzi? Se non annunciamo Cristo – ha proseguito – non siamo missionari, neppure se andassimo lontano e questo diverrebbe un alibi».
Oltre 300 catechisti – ha ancora ricordato – hanno frequentato lo scorso anno i corsi di formazione proposti dall’Ufficio catechistico diocesano: «Dobbiamo portare Cristo ma se non lo conosciamo come possiamo portarlo al nostro prossimo? Dio sta giocando forte con noi, ci sta affidando i figli dell’uomo, il suo capolavoro, e lui li mette nelle nostre mani: preparandoci facciamo contento Cristo, non il parroco o il Vescovo, questa è la nostra responsabilità».
Ricevere il mandato «significa che la Chiesa dice: andate ad annunciare Cristo che dovete amare e seguire. State servendo Cristo, deve essere la vostra passione, il senso della vostra vita. La Chiesa di Nuoro – ha concluso il Vescovo – si fida di voi».
Ai rappresentanti di ogni parrocchia – che insieme all’assemblea riunita in Cattedrale hanno rinnovato la professione di fede prima di essere aspersi con l’acqua benedetta e invitati all’annuncio – è stata donata una copia della Bolla di indizione del Giubileo della Misericordia.
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