Prima la lettera con l’istituzione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, lunedì 10 agosto, poi il tema del messaggio per la 49ª Giornata mondiale della pace, “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”, martedì 11 agosto. Nel pieno dell’estate, Papa Francesco ci ha fatto un dono (anzi due) che rinfresca la mente e il cuore, ricordando l’attenzione costante della Chiesa per la persona umana.
Sì, perché Papa Francesco parla di “passione per la cura del Creato”, alimentata dal “ricco patrimonio spirituale” cristiano. Ed è per questo che i cristiani, in quanto tali, vogliono “offrire il loro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”. Il Papa esorta a una vera e propria “conversione ecologica” a cui i cristiani sono chiamati, perché “vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale” di una vita virtuosa. Essenziale, scrive il Papa, e non “opzionale o secondaria”, nell’esperienza cristiana. D’altra parte, la Giornata di preghiera per la cura del Creato sarà anche una via privilegia per favorire ulteriormente il dialogo ecumenico. Non a caso, Papa Francesco apre la lettera citando il patriarca ecumenico Bartolomeo e il metropolita Ioannis di Pergamo. Non solo… la Giornata sarà celebrata il 1° settembre, così come già da tempo avviene nella Chiesa ortodossa. Celebrare, dunque, tale iniziativa in contemporanea con la Chiesa ortodossa “sarà un’occasione proficua per testimoniare la crescente comunione” tra i cristiani.
“In un tempo in cui i cristiani affrontano sfide identiche ed importanti”, è necessario “dare risposte comuni, per risultare più credibili ed efficaci”. Tra le sfide comuni c’è anche il vincere l’indifferenza e conquistare la pace, come avverte Francesco, con il tema scelto per la Giornata mondiale della pace 2016. “L’indifferenza nei confronti delle piaghe del nostro tempo è una delle cause principali della mancanza di pace nel mondo”, spiega un comunicato del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. L’indifferenza oggi è “spesso legata a diverse forme di individualismo che producono isolamento, ignoranza, egoismo e, dunque, disimpegno”. Ma la pace va conquistata, ci ricorda il Papa, ed è possibile laddove il diritto di ogni essere umano è riconosciuto e rispettato.
Allora, grazie Papa Francesco, perché, anche in questi giorni “estivi”, c’inviti a non guardare dall’altra parte, ma a tendere la mano verso l’umanità sofferente e verso il Creato, dove si rispecchia la bellezza e la bontà di Dio.
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