Il Vescovo è intervenuto anche ai microfoni di Radio Vaticana all’indomani dei funerali di Gianluca Monni, di seguito l’audio e il testo dell’intervista.
- Ascolta:
Vescovo Nuoro: in Sardegna troppe armi, assenti istituzioni e valori
Continuano le indagini sull’omicidio di Gianluca Monni, lo studente 19enne assassinato venerdì mattina a Orune mentre attendeva il bus per recarsi a scuola. Sarebbbero tre i sospettati. Un omicidio che ha scosso tutto il nuorese, afferma il vescovo della città, mons. Mosè Marcia al microfono di Alessandro Guarasci:
R. – La gente è più che consapevole di ciò che è avvenuto. Però il problema è che a questi giovani, noi adulti non stiamo dando nessun valore. Questa è la società che non sta dando valori; non stiamo dando loro il rispetto per la vita, le speranze per andare avanti. Non è una comunità disperata; è una comunità affranta, ma è anche una comunità che gioca con le armi: ci sono troppe armi in giro.
D. – Troppe armi… Lei intende soprattutto in quella zona della Sardegna?
R. – No, intendo un po’ ovunque. Ma in questa parte della Sardegna è ancora forte. Guardi che non sono armi che arrivano così, che si possono trovare nel mercato libero, qui si parla di armi pesanti che vengono usate solo in guerra. Nelle case, nelle abitazioni, nelle famiglie ci sono. Il fatto è questo: un diciannovenne ucciso da altri che non sono certamente anziani, sono altri giovani. Che senso hanno della vita se la giocano così, se la tolgono così?
D. – Lei vuole lanciare anche un appello affinché chi sa qualcosa parli?
R. – Certo, chi sa qualcosa parli! La questione è che è una società abbandonata da tutti, lasciata a se stessa e poi da questa società si pretende che si viva in un consorzio civile, ma se il consorzio civile l’ha abbandonata come pretende di farsi avanti e usare le logiche della società civile?
D. – Quando lei parla di una società abbandonata da tutti, cosa intende? Lavoro? Sviluppo? Questo secondo lei incide in qualche modo?
R. – C’è questo e c’è l’abbandono del territorio da parte delle istituzioni: non sono presenti. Le istituzioni dove sono? E laddove ci sono stanno sparendo, se ne vanno anche da lì. Con la scusa che non ci sono soldi si abbandona. Io mi sono permesso, qualche mese fa, di dire al presidente della Regione: stiamo attenti, state attenti che se si ritirano le istituzioni, poi ritorna il concetto che la giustizia me la faccio da me. E non c’è più rispetto della persona, anche da parte delle istituzioni. Che cosa fa la Chiesa? Io, Chiesa, che cosa faccio per questi giovani? Non riesco a fare nulla, non riesco a fare granché tenendo presente che questi giovani poi nel territorio non ci sono, vanno a cercare lavoro fuori.
© Radio Vaticana (il link diretto al sito web della radio)