«Sicurezza e dignità per i lavoratori»
Un’invocazione perché lo Spirito illumini chi ha responsabilità politiche e un invito al dialogo perché le vertenze in atto giungano, in un clima di ascolto reciproco, a soluzioni rispettose dei diritti di tutti: questo il senso della presenza dei vescovi delle diocesi della Sardegna all’aeroporto di Olbia Costa Smeralda lo scorso 17 novembre, un incontro di preghiera e la vicinanza concreta ai lavoratori, specie ai dipendenti Meridiana che lottano per mantenere il proprio posto di lavoro.
«Tutti noi, Pastori delle dieci Diocesi sarde, – si legge nel comunicato dei vescovi rilasciato al termine della giornata – nella sollecitudine pastorale per le comunità ecclesiali affidate alle nostre cure, desideriamo essere vicini e solidali alle migliaia di persone e famiglie che subiscono in modo sempre più drammatico gli esiti dell’attuale crisi sociale ed economica, nella nostra Isola particolarmente acuta e diffusa. Imprese in crisi, posti di lavoro che diminuiscono, il tasso di disoccupazione e di povertà in esponenziale aumento, numerose famiglie impossibilitate ad assicurare un presente e un futuro dignitoso ai propri figli sono la punta dell’iceberg di un malessere che non può lasciarci indifferenti.
Questo nostro incontro di preghiera vuole essere un’invocazione alla luce e alla potenza dello Spirito Santo perché illumini mente e cuore di chiunque abbia ruoli di responsabilità politica, imprenditoriale e sociale nell’individuare le vie più idonee per costruire un’economia sempre più a servizio della persona e del bene comune. Ma vuole essere anche un caldo e rispettoso invito a tutti, nei diversi livelli di responsabilità, perché le vertenze in atto siano condotte in un clima di dialogo costruttivo, fatto di ascolto reciproco e di ricerca di soluzioni possibili e compatibili con i diritti di tutti e la situazione oggettiva».
La presenza a Olbia, nella cappella ecumenica dell’aeroporto intitolata alla Vergine Santissima di Loreto, alla cui intercessione – scrivono i vescovi – «affidiamo la nostra preghiera, mentre è atto di doverosa vicinanza ai circa 1600 dipendenti della Compagnia Meridiana che rischiano il licenziamento, vuole essere anche un forte rilancio dell’appello del Sommo Pontefice Francesco, rivolto a tutti: “nessuna famiglia senza lavoro!”. Questo monito è richiamo a un diritto inalienabile della persona umana, che nel lavoro trova non solo sostentamento economico, ma realizzazione della propria piena dignità e dei propri progetti familiari».
È inoltre un richiamo – prosegue la nota – «a un percorso virtuoso della società, delle sue istituzioni, dell’economia e della finanza, delle forze imprenditoriali e sociali che favorisca uno sviluppo sempre attento al bene comune, avendo come base e presupposto un’attenzione primaria alla persona umana e ai suoi diritti inalienabili. Le istituzioni governative sia regionali che nazionali ed europee, assicurino la difesa del bene comune, promuovano condizioni e regole per un mercato che favorisca sviluppo e lavoro».
Ciò che i vescovi auspicano e chiedono è che «in questa come in tutte le vertenze aperte nella nostra Regione venga messo in campo ogni sforzo perché il tavolo delle trattative tra le parti veda la comune volontà di individuare soluzioni che garantiscano dignità e sicurezza ai lavoratori, ben consapevoli che solo un’azienda sana può essere volano di benessere economico e sociale.
La nostra presenza qui – conclude la nota – vuole essere inoltre un gesto di vicinanza a tutte le situazioni di precarietà e di mancanza di lavoro in Sardegna, specialmente a quelle meno conosciute che rischiano di essere dimenticate».
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