A Philadelphia lezioni di famiglia
L’ottavo Incontro Mondiale delle Famiglie, non solo un evento – nato da un’intuizione profetica di San Giovanni Paolo II 20 anni fa -che si ripete ogni tre anni, ma un tempo di Grazia e un tempo per ricostruire, si è svolto a Philadelphia dal 22 al 27 settembre 2015 e ha avuto come tema L’amore è la nostra missione: la famiglia pienamente viva.
Come ha sottolineato l’Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, «se la famiglia è pienamente viva, anche la società sarà pienamente viva. E se la famiglia è forte, anche la società stessa sarà forte».
L’incontro, dall’alto profilo teologico- pastorale per la presenza di oltre 120 relatori, ha rappresentato un’occasione straordinaria, la prima in assoluto nel mondo che ha raccolto più di ventimila persone in un congresso di famiglie che hanno parlato sulla famiglia e che si è concluso con centinaia di migliaia di persone nell’incontro con papa Francesco sempre su questo tema, e a dire che la famiglia è davvero «uno snodo centrale sia per la Chiesa che per la società».
Si è cercato di dare spazio non tanto ad esperti “tecnici”, teologi, pastoralisti, canonisti, biblisti, ma a testimoni capaci di raccontare la famiglia più che di “teorizzarla”.
Si è voluto porre l’accento su alcuni temi in particolare, come ad esempio l’importanza della Bibbia come libro per la famiglia, incoraggiando i genitori ad educare i propri figli ad una lettura della Bibbia che dia loro la possibilità anche di far esperienza del messaggio in essa contenuto. Inoltre le famiglie sono state invitate a riflettere sul ruolo che i mass media hanno all’interno della famiglia e soprattutto sulla forte responsabilità che essi hanno nell’avvicinare le famiglie alla fede.
Si è parlato, inoltre, dell’importanza della famiglia come risorsa della società e come Chiesa domestica, ponendo l’Eucarestia come modello di offerta per le famiglie. Una particolare attenzione è stata data anche all’analisi del contesto sociale e multiculturale della famiglia ispanica ed infine ad un tema molto caro al Pontefice, la cura del creato e le difficoltà economiche ed ecologiche della famiglia oggi.
Mentre alle mamme e ai papà erano offerte le diverse riflessioni sulla famiglia, i più piccoli sono stati immersi nel Congresso della Gioventù: uno spazio dedicato interamente a loro durante l’Incontro Mondiale. Con il supporto di moltissimi volontari animati da una gioia contagiosa, bambini e ragazzi provenienti da ogni parte del mondo sono stati coinvolti in giochi, rappresentazioni teatrali, laboratori di disegno e di artigianato.
Le famiglie riunite a Philadelphia hanno incontrato il Papa sabato 26 e domenica 27 settembre.
Il Papa ha invitato a difendere la famiglia «perché li’ si crea il nostro futuro» e ad aver una cura speciale per i bambini e i nonni. «Un popolo che non sa prendersi cura dei bambini e un popolo che non sa prendersi cura dei nonni è un popolo senza futuro, perché non ha la forza e non ha la memoria per andare avanti».
Ha anche parlato delle difficoltà che vivono i nuclei familiari. «Penso a tanti genitori, tante famiglia a cui manca il lavoro, o hanno un lavoro senza diritti che diventa un vero calvario… Penso a tante famiglie che non hanno un tetto sotto cui ripararsi, o vivono in situazioni di affollamento; che non possiedono il minimo per poter stabilire legami di intimità, di sicurezza, di protezione di fronte a tanti tipi di avversità… Penso a tante famiglie che non possono accedere ai servizi sanitari di base… Quanti problemi si risolveranno – ha quindi sottolineato – se le nostre società proteggeranno il nucleo familiare e assicureranno che esso, in particolare quello dei giovani sposi, abbia la possibilità di un lavoro dignitoso, un’abitazione sicura, un servizio sanitario che accompagni la crescita della famiglia in tutte le fasi della vita».
Ma le difficoltà si superano con l’amore. L’amore è festa, l’amore è gioia, l’amore è andare avanti.
Papa Francesco ha esortato «a lavorare, ad impegnarci in favore di una società pro familia».
Le testimonianze di cinque famiglie sono state un dono prezioso, un regalo che tocca il cuore.«Mentre le ascoltavo – ha detto il Papa – pensavo a quanto è importante condividere la vita delle nostre case e aiutarci a crescere in questo compito bello e impegnativo di “essere famiglia”, fare delle nostre famiglie il volto sorridente della Chiesa».
Rimbocchiamoci le maniche, mettiamoci in gioco per il bene delle nostre famiglie,siamo famiglie in uscita trasfigurate dall’amore , che educano all’amore, che annunciamo il vangelo della vita.
L’augurio, come ha detto Mons. Paglia, è che «l’entusiasmo di Philadelphia travolga il Sinodo di Roma e il mondo».
Don Alessandro Fadda, Sandro e Maria Antonietta Pintore
© riproduzione riservata