Foto di gruppo al termine della cerimonia di premiazione alla Biblioteca Satta
Pubblichiamo l’introduzione del Vescovo Antonello al volume che contiene i testi delle poesie premiate e menzionate edito da Soter.
Grazie alle donne, ispiratrici luminose
Poesia e femminilità stanno bene insieme. Camminano e sognano facilmente tra loro, non si contrappongono, anzi sembrano fatte apposta per imparare a leggere insieme la vita. Alda Merini l’ha detto, tutto questo, molto meglio, e con una sola affermazione: «La femminilità è come una poesia. Non si ferma a ciò che vedi, ma a quello che ti lascia immaginare».
La Diocesi di Nuoro ha scelto di proporre un Concorso di poesia inedito, persino velleitario. Chiedere alle sole donne di scrivere poesie poteva apparire infatti sorprendente, ma è stata una sfida vinta. Ottantacinque elaborati non solo non sono pochi, ma nobilitano chi ha scelto di farli e chi ha creduto in loro. Con un tema che abbraccia un territorio e richiama un compito: Sardegna: femminile plurale / Tessidoras de luche. Perché dalle donne giunge, forte e coraggioso – quando sono ascoltate – l’invito luminoso di tessere una nuova storia di relazioni autentiche nella nostra terra. Abbiamo bisogno, in ogni campo, delle loro intuizioni e del loro modo di pensare la vita e il futuro. Tessitrici di legami, per non disperdere la memoria e per inaugurare una tela dove disegnare, prima ancora immaginare, il nostro futuro. Donne accanto agli uomini, condividendo con loro speranze e rapporti.
Le parole di una antica poesia colorano di stupore e di gratitudine tutte le partecipanti al concorso: «La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata»
+ Antonello Mura