La lettera del Vescovo Antonello agli studenti in occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2021-2122.
Carissimi studenti,
pensandovi mentre rientrate in aula – con le dovute attenzioni sanitarie! – mi è venuta in mente la radice della parola “scuola”: un termine greco, “skolè”, che significa “tempo libero”.
Questa originalità mi incuriosisce molto, pensando alla immediata difficoltà di collegare le aule scolastiche a uno spazio e a un tempo libero. In realtà, questo ci dice quanto studiare continui ad essere una salutare occasione di vita, da non sprecare. Così come la radice della parola spiega che un tempo, molto più di oggi, studiare era un privilegio, un lusso, che si poteva permettere solo chi non lavorava, perché a lavorare si andava (allora) fin da piccoli. Sentitevi allora fortunati a studiare, perché le ore dedicate allo studio (in classe o a casa) è un capitale di tempo e di energie enorme, tempo libero per coltivare il gusto della scoperta di sé e del mondo. Che non tornerà. Qualcuno ha fatto un po’ di conti: ogni anno (in condizioni non pandemiche…) dedichiamo circa 1.500 ore alla scuola, 1.000 vanno per le lezioni e circa 500 per lo studio. Sono ore della vostra vita, della nostra vita. Se divenissero ore di vita perse, ore di “non vita”, sarebbe una vera e propria tragedia, dalla quale non ci si potrebbe riprendere facilmente.
Perché, allora, dovete (dobbiamo) studiare? Non per amare i libri, ma per amare voi (noi) stessi, rispondendo al desiderio di scoprire – come disse felicemente papa Francesco incontrando il mondo della scuola (10 maggio 2014) – le esigenze del “vero, del bello e del buono” della vita che, seppur nascoste da mille detriti, rimangono indelebili nel cuore di ogni studente e di ogni docente. Vi invito, allora, a sentire interessante la scuola per questo, non per altro. Sentitevi parte di una scuola che cresce con voi, grazie a voi, e non perché gli altri decidono per voi. Quel bagaglio di apprendimenti che vi viene incontro attraverso i docenti e i libri è frutto di tante osservazioni e approfondimenti che altri – studenti come voi – hanno raggiunto grazie alla loro curiosità e aspirazione. Sono un tesoro di conoscenza al quale non possiamo rinunciare e che si completerà, ogni giorno che passa, anche con l’attenzione e la sensibilità intellettuale che voi metterete in campo. Se oggi il 20% abbandona la scuola senza neppure aver conseguito una qualifica professionale, se per il 37% la scuola “è un luogo dove non voglio andare”, è perché in quelle ore, spesso, non accade nulla di significativo per la vita. Non scoraggiatevi e non state ad aspettare. Portate a scuola entusiasmo e coraggio, comprese le vostre domande di senso, senza lasciarvi sommergere da risposte a domande che non avete posto e che non desiderate. Non abbiate, però, paura della fatica. Studiare impegna, perché le cose importanti si conquistano. Non sprofondate nell’apatia e nel disinteresse, ogni conoscenza prepari altre conoscenze, ogni risposta alimenti nuove domande.
Buon anno scolastico, con simpatia e con un forte incoraggiamento. Nel vostro tempo libero la scuola sia una ricchezza e l’apprendimento una forza, per non essere gli ultimi – sorpassati da tanti altri – a scoprire la bellezza della conoscenza, la bellezza della vita.
+ Antonello Mura