La terza tappa di avvicinamento alla solennità di Pentecoste e alla veglia di sabato 7 giugno ci porta a incontrare il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI). Ci aiutano a presentarlo Salvatore Chironi, Magister della comunità, insieme a sua moglie Lilli Mustaro.
Il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani
Fondato nel 1954, il MASCI è un’organizzazione che si rivolge agli uomini e alle donne che condividono gli ideali e i principi dello scautismo e del giudismo. Le prime forme organizzative di scautismo adulto risalgono però al 1944, quando nel centro Italia nascono le Compagnie dei Cavalieri di San Giorgio.
Che cos’è il Masci? Com’è strutturato il movimento?
Il MASCI è un movimento laicale diffuso su tutto il territorio nazionale. Consta di 6.000 membri (paganti) ed è composto sia da singoli che da coppie di adulti. L’età media è intorno 55-60 anni con tendenza all’abbassamento. Il MASCI normalmente si appoggia alle parrocchie ed i suoi membri sono impegnati in attività religiose e soprattutto di volontariato. Non tutti provengono dallo scoutismo cattolico, ma il metodo (l’educazione permanente) e lo spirito è quello che sta alla base del più grande movimento giovanile cattolico in Italia, l’AGESCI del quale il MASCI spesso supporta le attività.
Cellula fondamentale e primaria del MASCI è la Comunità, luogo di amicizia, di condivisione, di esperienza di fede e di servizio. La Comunità opera secondo i principi di autonomia e di responsabilità nell’organizzazione e nei programmi.
Il MASCI è organizzato a livello comunitario, regionale e nazionale. Ogni livello opera secondo il principio di sussidiarietà e, accettando lo Statuto e il Patto Comunitario che contiene le scelte fondamentali del Movimento, ogni Adulto Scout si impegna a viverle e a testimoniarle nella società.
Chi è il magister?
Ogni Comunità ha un Magister (che può essere donna o uomo) che è l’animatore, il coordinatore delle attività ed ha la rappresentanza giuridica del gruppo. La comunità ha l’Assistente Ecclesiastico che è l’animatore spirituale.
Lavora, laddove si presentano le condizioni, di concerto con due o tre Adulti Scout che formano il “Magistero” per preparare le riunioni (settimanali o quindicinali) per condividere decisioni e attività da proporre alla Comunità.
Come si svolgono gli incontri comunitari?
Le riunioni constano normalmente di una parte introduttiva con un canto, un gioco per “alleggerire” il contesto e predisporci dopo la preghiera al tema da trattare. Solitamente la catechesi viene proposta dal Sacerdote e, quando questi manca, da un laico.
Spesso le riunioni sono di verifica e di riflessione sulle attività. Le singole comunità agiscono nell’ambito dell’educazione permanente degli adulti utilizzando come strumenti caratterizzanti : la vita di comunità; il sostegno ad esperienze comunitarie e personali di servizio in diversi campi della cittadinanza attiva, del volontariato, dalla protezione civile, al sostegno allo scautismo giovanile, ad attività di impegno sociale sia locali che di sostegno a progetti nei paesi in difficoltà.
Ogni comunità ha una Carta di Comunità, un documento che elabora la singola comunità richiamando necessariamente l’adesione al Patto Comunitario, allo Statuto ed al Regolamento del MASCI, e contenente i principi a cui si ispira la Comunità: la rotta segnata da Baden-Powell, la Legge Scout e la Promessa Scout. Tale documento viene rielaborato ogni qual volta la Comunità ne avverte la necessità, secondo le regole ivi contenute, e viene condiviso e sottoscritto dai partecipanti.
Quali sono i punti su cui si fonda il metodo scout?
L’obiettivo principale dello scoutismo è la formazione del cittadino. Lo stesso Baden-Powell, il fondatore del metodo scout diceva: formazione del carattere. È qui lo scopo più importante della formazione scout: educare. Non istruire, si badi bene, ma educare, cioè spingere il ragazzo ad apprendere da sè, di sua spontanea volontà, ciò che gli altri serve per formarsi un carattere forte.
La buona salute e la forza fisica: hanno un valore incalcolabile per fare una carriera e per godere la vita. Per quanto riguarda la loro importanza nell’educazione, si può ritenere che sia maggiore di quella dell’istruzione libresca ed almeno pari a quella del carattere. Quello che possiamo fare è insegnare al ragazzo ad essere personalmente responsabile della sua salute e come acquistarla e conservarla. La vita all’aperto è la vera meta dello scoutismo e la chiave del successo.
Abilità manuale e pratica: c’è oggi, come c’è sempre stato, uno spreco spaventoso di materiale umano. Ciò è dovuto soprattutto ad un’educazione sbagliata. Alla grande massa dei ragazzi non si insegna ad amare il lavoro.
Servizio al prossimo: se mi chiedessi qual è il difetto più diffuso nel mondo, risponderei: l’egoismo. L’egoismo esiste sotto mille forme. Prendete ad esempio la politica dei partiti. Le attività scout tendono in modo estremamente concreto a far uscire i ragazzi dal solco dell’egoismo. Una volta acquistata una disposizione d’animo caritatevole egli è sulla buona strada per superare o sradicare questa pericolosa forma mentis. Tra le altre attività gli presentiamo la pratica giornaliera delle B.A. (buone azioni) a fondamento delle future doti di buona volontà e disponibilità
Che cos’è il Patto Comunitario?
Il Patto Comunitario contiene le linee fondanti del MASCI : definisce cos’è il MASCI, precisa cosa lo caratterizza e lo qualifica, indica quali sono i suoi scopi e in quale modo li vuole raggiungere, rappresenta la sintesi delle riflessioni e delle esperienze maturate, unisce tutti gli Adulti Scout e tutte le Comunità in un unico Movimento. Il Patto Comunitario enuncia le tre scelte del Movimento: la scelta scout, la scelta cristiana, la scelta di servizio, con particolare attenzione alla famiglia e alle sue problematiche. Per questo si favorisce la partecipazione agli eventi di entrambi i coniugi.
Cosa sono la Legge e la Promessa scout?
La Legge e la Promessa scout contengono valori universali e proposte di stile di vita valide anche per gli Adulti. Per questo motivo vi è l’impegno a vivere a livello adulto e in modo concreto i principi e i valori propri dello scoutismo cattolico italiano: meritare fiducia, lealtà, fraternità, fedeltà, gratuità, servizio, capacità di ascolto, essenzialità, ottimismo, operosità, amore e rispetto dell’ambiente, purezza. Il nostro stile e metodo di educazione permanente è ispirato alla pedagogia scout e ha come elementi caratterizzanti: la trasmissione delle conoscenze e delle esperienze, l’autoeducazione, lo spirito di osservazione, la progettualità, l’imparare facendo, la padronanza di se, l’assunzione di responsabilità, la vita all’aperto, il senso del gioco, lo spirito di avventura. In particolare facciamo nostri i valori della strada: l’abitudine a guardare e ad andare avanti, la scelta, fatta insieme, della meta, dell’itinerario e delle tappe, avere un equipaggiamento necessario ed essenziale, l’andare al passo del più debole, con sostegno reciproco, l’attenzione a verificare la giustezza del cammino e la sua coincidenza con il progetto di Dio la capacità di correggere la direzione quando ci si accorga di avere sbagliato strada l’attenzione a chi si incontra, la disponibilità a farsi coinvolgere dalle persone e della situazioni Il metodo della strada diventa così proposta di crescita della nostra umanità e spiritualità, silenzio ed ascolto, attenzione, disponibilità ed accoglienza verso gli altri, libertà ed eguaglianza, essenzialità ed umiltà semplicità e gratuità.
Che ruolo ha la Fede nell’esperienza scout? Lo scautismo è un’esperienza di Fede? Che spazio ha la preghiera per uno scout?
Il MASCI è un movimento laicale riconosciuto dalla CEI e le nostre comunità sono “comunità di fede” dove gli Adulti Scout – nella fedeltà della propria coscienza -, accrescono il dono della fede, partecipando attivamente alla vita della Chiesa. Nutrono la vita di fede mediante la meditazione della Parola, con il metodo della lectio divina, che permette di riconoscere e accogliere la presenza e l’azione di Dio, la preghiera individuale e comunitaria la vita sacramentale la confidenza in Maria, madre di Dio la ricerca dei sentieri e dell’impegno ecumenico. Nella Comunità confrontiamo il nostro cammino di fede, accogliendo fraternamente anche chi non ha questo dono, ma lo rispetta e lo ricerca.
Quella dello scautismo è una proposta attuale per educare alla Fede o somiglia più a uno pseudofrancescanesimo ecologista?
Assumiamo la domanda come volutamente “provocatoria” e come tale ribadiamo quanto detto precedentemente. Ci preme sottolineare, peraltro, il nostro carisma che è la vita all’aperto perché ci aiuta a stabilire un giusto rapporto con il Creato, a scoprire la grandezza di Dio e, attraverso un percorso privilegiato, a metterci in relazione con Lui. Consideriamo l’ambiente un bene prezioso, da usare in modo corretto e da salvaguardare per la generazioni future. L’ambiente è il luogo del Grande Gioco dello scoutismo. Consideriamo la vita all’aperto e la conoscenza delle meraviglie prodotte dell’uomo come elementi irrinunciabili dell’educazione permanente ed esperienze formidabili di spiritualità, essenzialità, autonomia. Da questi assunti deriva il nostro impegno per l’eliminazione degli sprechi, la riduzione dei consumi superflui, la diffusione di stili di vita rispettosi dell’integrità e dell’armonia del Creato, contro forme non etiche di manipolazione genetica.
Indossare una uniforme non rende gli scout simili agli aderenti a una organizzazione militare?
L’uniforme per gli adulti MASCI è, attualmente, costituita da una camicia grigia, un maglione, un pantalone blu scuro e il fazzolettone, al collo, con il simbolo dell’ISGF (Movimento internazionale Scoutismo). Si indossa nei momenti di vita comunitaria e nelle cerimonie solenni, essendo un forte segno di identità e di appartenenza al Movimento.
Che posto ha la comunità nella propria parrocchia?
La Comunità MASCI opera nella parrocchia dove, generalmente, ha la sede e viene seguita dal Parroco. Si inserisce a pieno titolo nella vita della comunità parrocchiale, dando il suo contributo qualificato secondo le sue competenze e carismi.
I membri della comunità sono invitati a impegnarsi nell’ambito parrocchiale o seguono un percorso parallelo e distante?
L’appartenenza alla Parrocchia non impedisce alla Comunità e ai suoi Adulti di partecipare attivamente alla vita della città, impegnandosi nel territorio, mettendosi al servizio dei più deboli. L’impegno politico è una prerogativa del servizio MASCI; gli Adulti Scout offrono, in tale ambito, dialogo e collaborazione, non prescindendo, in alcuna situazione, dalla fedeltà ai valori dello scoutismo. Gli Adulti Scout possono e devono prendere posizione responsabile e consapevole, rispetto ai problemi che si ritengono essenziali per il bene comune.
Che rapporto ha il Masci con i sacerdoti? E con il Vescovo?
Lo scoutismo adulto ha sempre operato in collaborazione con la parrocchia e con la Diocesi, spesso con la figura confortante del Vescovo. Laddove il metodo scout viene conosciuto nella sua articolazione, viene apprezzato perché si rivolge alla globalità delle persona, con percorsi educativi essenziali che sono sempre stati all’avanguardia.
Che ruolo può avere il Masci nella nuova evangelizzazione?
Come laici inseriti nella vita ecclesiale potremmo impegnarci maggiormente nel mondo della politica, dell’educazione, della cultura. Soprattutto nell’educazione religiosa giovanile siamo in grado di proporre la fede in una comunità educante che non trascura il mondo, formato di persone e di creato. Crediamo di poter essere una “testimonianza di speranza operosa. È necessario sia a livello parrocchiale sia a livello diocesano che si intraprendano forme di coordinamento, scambi di esperienze tra i movimenti laicali cattolici, e non solo. Sia a livello locale che nazionale le Consulte dei Movimenti non sono realmente funzionanti. Se si vuole che il laicato si senta responsabile, è necessario che venga coinvolto di più, che le sue proposte vengano accolte e valorizzate.
Come si pone rispetto agli altri movimenti e associazioni ecclesiali? In che modo il MASCI può collaborare nel favorire la comunione ecclesiale a cui invitano le Linee pastorali diocesane?
Per quanto riguarda la realtà locale gli Adulti Scout collaborano proficuamente con altre Associazioni di Volontariato. A livello Nazionale, all’interno delle strutture di servizio, vi sono i Referenti per i vari Movimenti che sono deputati a mantenere rapporti di cooperazione, con una particolare attenzione alla diffusione della cultura dell’accoglienza e dell’inclusione degli stranieri. Il nostro credere profondo nella convivenza pacifica ci sostiene nel nostro essere operatori di pace, impegnati a costruirla nel nostro cuore e intorno a noi.
(f.c.)
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