Il cammino del Convegno pastorale diocesano

Tre momenti e un metodo nuovo per “sognare” la nostra Chiesa

«Sognate anche voi questa Chiesa»: le parole del Papa al Convegno ecclesiale di Firenze hanno ispirato il tema del Convegno pastorale della nostra diocesi, non solo, dell’assise fiorentina è stata mutuata anche la metodologia. Novità che, seppur preparate in un tempo non lunghissimo tra settembre e l’inizio di ottobre, hanno retto alla prova dei fatti.
Il lavoro, partito dal Consiglio pastorale diocesano, ha interessato a cascata i consigli pastorali parrocchiali – occasione questa, tra l’altro, per sollecitare i parroci a dotarsi di questo organismo ove non ci fosse – ed è stato studiato, a differenza del passato, per celebrarsi non più in un unico luogo e in un’unica giornata ma in tre momenti distinti e distanti nel tempo.
Il primo appuntamento è stato quello del 9 ottobre scorso, vissuto a livello foraniale, si è trattato di un pomeriggio di riflessione, ascolto reciproco e proposta. Sullo stile delle giornate di Firenze assemblea suddivisa in dieci “tavoli”, tempi contingentati e conclusioni precise: il metodo ha di fatto aiutato una partecipazione piena. Primo momento di ascolto della Parola di Dio, seguito da brevi risonanze. A seguire la lettura di brani tratti dalla Evangelii Gaudium e dal discorso del Papa a Firenze oltre che dal Progetto Pastorale diocesano, utili per avviare una riflessione di studio e una «presa di posizione». A conclusione la stesura delle riflessioni a partire dal cosiddetto semaforo: rosso, cose che non si devono fare; giallo, cose che si dovrebbero migliorare; verde, cose che bisogna cominciare a fare subito. La sintesi, condivisa all’interno di ogni gruppo, affidata agli animatori dei vari tavoli confluirà in un documento finale per ogni forania da consegnare ai delegati che hanno partecipato al Convegno di Firenze.
Da qui si ripartirà nel momento assembleare del prossimo 29 ottobre, questa volta tutti insieme a Nuoro. I delegati presenteranno le schede provenienti dalle foranie alla luce del discorso del Papa, a seguire un momento di scambio comunitario.
A trarre le conclusioni sarà il Vescovo, il prossimo 13 novembre in Cattedrale, giorno di chiusura della Porta Santa e del Giubileo della Misericordia, ma a ciascuno spetta mettersi in gioco. Così domandava infatti la scheda al termine del semaforo: «Se mi metto a sognare il mio essere Chiesa, mi piacerebbe impegnarmi perché avvenga che…».

f.c.

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